
La Pinacoteca di Brera fu voluta da Maria Teresa d’Austria nel 1776 per finalità didattiche. Doveva infatti costituire una collezione di opere esemplari, destinate alla formazione degli studenti. Quando Milano divenne capitale del Regno Italico la raccolta, per volontà di Napoleone, si trasformò in un museo che intendeva esporre i dipinti più significativi provenienti da tutti i territori conquistati dalle armate francesi.
A partire dai primi anni dell’Ottocento, anche in seguito alla soppressione di molti ordini religiosi, vi confluirono i dipinti requisiti da chiese e conventi lombardi, cui si aggiunsero le opere di identica provenienza sottratte ai vari dipartimenti del Regno Italico.
La Pinacoteca di Brera raccoglie in 38 sale capolavori di artisti italiani dal XIV al XIX secolo e di alcuni dei più grandi artisti stranieri. Tra gli artisti più famosi Piero della Francesca, Mantenga, Raffaello, Bramante, Caravaggio, Tintoretto, Bellini, Bronzino. Nel cortile d’ingresso si può vedere l’opera del Canova che rappresenta l’effige di Napoleone.
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Tra i dipinti più famosi qui custoditi spicca lo “Sposalizio della Vergine” di Raffaello, il “Cristo morto” del Mantegna, la “Pietà” del Bellini. Al centro del cortile si trova il bronzo di Napoleone I scolpito dal Canova.