Gli inglesi lo chiamano anche Cotswold, per via dei cots, i muretti che delimitano gli acri di terreno a pascolo, e delle wold , paciose collinette punteggiate da splendide chiese medievali, che Sassoni e Normanni, dopo la sconfitta dei Romani ad Hastings nel 1066, presero ad erigere con i proventi del commercio della lana locale. L’ambiente delle Cotswold è uno dei più accattivanti d’Inghilterra: rilievi di formazione calcarea si alternano a luminosi campi di colza; querceti sconfinati schiudono villaggetti con case dal tetto in paglia e muri in arenaria; vallate color smeraldo ospitano squadroni di pecore dall’aria un po’ svampita che, per secoli, hanno costituito la principale fonte di ricchezza della regione. Il loro numero supera tranquillamente quello degli uomini. Tappe da non perdere sono Cheltenham, dove i Romani costruirono le terme sfruttando le acque calde, e dove si possono ammirare eleganti palazzi in stile reggenza; curioso, tutti gli anni a metà maggio, il Cheese Rolling Festival, durante il quale una gigantesca forma di formaggio Double Gloucester viene fatta rotolare giù da una collina inseguita da una folla di buontemponi, che cerca invano di fermarla.
Cirencester con le case vittoriane, il museo dove sono conservati resti e mosaici delle antiche ville romane, e la chiesa di St. John the Baptiste, con il pulpito in pietra del 1450. Stow-on-the-Wold , il villaggio mercato di pecore più importante della regione, con strade strettissime, chiamate tune, che un tempo servivano a convogliare gli ovini nella piazza principale, sede di contrattazioni, delimitata a sud da una croce medievale, che raccomandava l’onestà. Northleach, con la chiesa di St. Peter and Paul , caratterizzata da un portico sontuosamente intagliato e da alti pinnacoli, che la fanno sembrare un castello. O Burford , patria dell’antiquariato inglese. E, infine, Bibury , con il bellissimo mulino per la lavorazione delle lane e gli Arlington Row Cottage, costruiti nel XVII secolo per i tessitori.
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