Contornata da colline verdissime, dove pascolano greggi di pecore e crescono origano e abbondanti fichi d’India, la cittadina dedica a questo frutto una lunga e vivace sagra, che, da oltre trent’anni, si svolge la prima decade di settembre. Nell’area antistante il campo sportivo vengono allestiti tanti piccoli stand, che propongono il fico d’India in tutti i modi possibili e immaginabili: da mangiare al naturale fino al liquore e ai cannoli preparati con la crema dei suoi frutti. E’ infatti convinzione dei morronesi che il “loro” fico sia il più saporito e gustoso di tutto il Meridione. Ma la sagra è anche l’occasione per scoprire la ricca gastronomia locale, con piatti come gli ziti fatti in casa con ragù di carne di pecora; gli abbuoti, involtini fatti con le parti meno pregiate degli ovini e legati con intestini; o la carne di pecora a caurarone, cotta lungamente nel pomodoro, per toglierle il gusto di selvatico. A fare da contorno sono anche mostre di artigianato, recite dialettali ed esibizioni di gruppi folcoristici. Da non perdere, una visita a Monte Castello, che domina l’abitato ed è raggiungibile in pochi minuti grazie a una strada asfaltata: qui si visitano i resti del castello normanno con il suo maschio, la chiesa medievale intitolata alla Madonna del Castello e, alle spalle dell’edificio, attraverso un passaggio angusto, il monumento in memoria di Pilade Bronzetti, eroe garibaldino che, con duecento uomini, tenne testa a cinquemila soldati borbonici, il primo ottobre 1860.
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